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un cuore magico, alberto bevilacqua

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Libro “Un cuore magico”. Autore Alberto Bevilacqua. Edizione 1993 Mondadori. Pagine 330. USATO e datato ma in ottime condizioni, tenuto alla perfezione come nuovo. Copertina rigida. 

Le grandi suggestioni legate al tema del magico tornano in questa vicenda, realmente vissuta in prima persona da Alberto Bevilacqua, che continua ad incantare i lettori, tenendoli avvinti con la sua maestria narrativa. La prima "magia" che illumina queste pagine è, dunque, quella della poesia. 1 Sensi Incantati - il cui successo nasce anche da un messaggio che indica i modi, finora insondati, con cui si può vincere il male degli affetti, tradurre in atto il nostro diritto alla felicità - non avevano una fine, ma rappresentavano il primo atto di un'opera che trova qui la sua compiutezza. Quel libro si concludeva con la scomparsa di Miriam, la giovane sensitiva che entrava nella vita del protagonista con i suoi eccezionali poteri e la sua intensa femminilità, per contribuire a risanarlo da una profonda depressione. Un cuore magico è romanzo assolutamente autonomo, anche se inizia dalla conclusione "aperta" de I Sensi Incantati. Il protagonista passa dal ruolo di "incantato" a quello di “incantatore”, e si scopre, a sua volta, padrone di poteri, di "un cuore magico" appunto, con cui attraversa l'umanità di oggi, che vive aspettando una salvezza, il bene di una parola che illumini. All'inizio del romanzo è l'autore stesso, col tono dei fabulatori di un tempo, a elencare i temi principali. Eccone alcuni: "Il contagio magico": il batticuore, lo sviluppo progressivo dei miei poteri. La gente, gli altri": l'assalto per farsi soccorrere o per aggredirmi, i casi più sconcertanti e avvincenti… "Rapporti coi Grandi Sensitivi": in favore di quanti mi chiedono aiuto, in una società assetata di miracolo. La Depressione e il Magico. Ciò che posso fare io, in prima persona, oppure tramite coloro che hanno guarito me e mia madre. "Rapporto con Miriam": l'eccezione di un rapporto d'amore con una donna che non esiste in concreto accanto a me, ma che si rende magica mente presente... Come andrà a finire con questa suspense che non conosce pause? "Rapporto con mia madre": il nostro vivere insieme, nel presente, tutta una vita che non ci è stata possibile prima. "Rapporto con Giulia J.": l'ingresso nella mia vita di questo personaggio che diventa, a suo modo, la mia momentanea compagna. Come fa, Giulia, a sapere tutto di me? Cosa nasconde, se nasconde qualcosa? "Magie, Karma": le grandi visioni medianiche della mia vita… "L'assalto, la foresta delle donne"… "La madre di mia madre": come e perché ritorna la sua cara figura. "Tano e la combriccola degli amici spiritosi": i colpi di genio dell'Omino Alessio. "Finale": il segreto definitivo finalmente svelato. ... Ma sarà poi esattamente così, il libro? Chissà."

Alberto Bevilacqua è stato un poeta, romanziere e regista ma, più di tutto, un creativo, come lui stesso amava essere definito. Scrive il suo primo romanzo, La Polvere sull'erba, nel 1955. Sciascia ne legge il dattiloscritto: vorrebbe pubblicarlo, ma ritiene che possa provocare uno scandalo. Sarà pubblicato per la prima volta nel 2000 nella collana Tascabili Einaudi. Il successo internazionale arriva con La Califfa (1964), "romanzo centrale" negli anni Sessanta, per la limpida riuscita letteraria e perché testimonia, attraverso alcuni grandi protagonisti, splendori e miserie di quel miracolo economico italiano che avrebbe ispirato la migliore narrativa e il miglior cinema dell'epoca. Tra gli altri romanzi del periodo Una città in amore (1962, ripubblicato in una nuova stesura nel 1988) e Questa specie d'amore (1966, premio Campiello). Intellettuale impegnato e presente nella vita italiana fin dagli inizi degli anni Sessanta, regista cinematografico (La Califfa, Questa specie d'amore, Le Rose di Danzica, Bosco d'amore), giornalista critico del costume, polemista, con la sua produzione narrativa Alberto Bevilacqua ha sempre riscosso un grande successo di pubblico, ricevendo i maggiori premi letterari italiani: dal già citato Campiello nel 1966 allo Strega (L'occhio del gatto, 1968), al Bancarella (Un viaggio misterioso, 1972), vittoria doppiata nel 1991 con I sensi incantati. Un successo sancito anche dalle ultime, felici prove: Anima amante (1996), GialloParma (1997), Sorrisi dal mistero (1998), La polvere sull'erba (Einaudi 2000), L'amore stregone (Mondadori 2009). Intensa e continua, da sempre parallela all'attività di narratore, la produzione poetica di Bevilacqua è raccolta nelle opere: La crudeltà (1975), Immagine e somiglianza (1982), Vita mia (1985), Il corpo desiderato (1988), Messaggi segreti(1992) e Poesie d'amore (Miti,1996). Una raccolta delle sue opere è stata proposta nella prestigiosa collana dei Meridiani Mondadori (2010). Alcune opere raccontano anche la sua vita. Tra queste Viaggio al principio del giorno (Einaudi 2002) e Roma califfa (Mondadori 2012). Bevilacqua si è spento il 9 settembre 2013 a Roma, dopo una lunga malattia. Considerava la vitalità la sua dote principale, contro la staticità della classe dei letterati italiani. Per tutta la via ha scritto con un’Olivetti Lettera 44, rifiutando l’uso del computer, complice un certo attaccamento all’idea del libro come manufatto.
 

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